Il Lago di Garda
Il Lago di Garda, ”stupendo effetto della natura” e insieme ”spettacolo meraviglioso”.
Goethe
La storia del grande Lago di Garda è estremamente complessa. Il lago di Garda si è formato durante il Quaternario (circa 1.6 milioni di anni fa) ma la conca che lo contiene è il risultato finale di eventi succedutisi nell’arco di almeno 200 milioni di anni.
Circa 180 milioni di anni fa il supercontinente Pangea si smembrava in due parti dando vita alla Laurasia e alla Gonwana e aprendo l’oceano Ligure.
Le rocce calcaree, oolitiche e fossilifere, della sponda veneta ci raccontano che nel Giurassico inferiore (201-174 milioni di anni fa circa), esisteva un mare tropicale poco profondo.
Nella costa Lombarda il mare diveniva invece più profondo, e questa grande diversità è il primo elemento paleogeografico che ha determinato una grande differenza tra le sue sponde.
Nel corso dell’ultimo milione di anni, la regione del Garda è stata interessata da una successione di ampie oscillazioni climatiche che hanno comportato un’alternanza di cicli di glaciazioni e deglaciazioni.
18.000 anni fa vi fu il momento di massima espansione dell’avanzata della lingua glaciale del Garda.
A sud del Lago di Garda c’è un semicerchio di colline basse, sulle quali sorgono ad esempio Desenzano e Peschiera.
Si tratta di cordoni di detrito lasciati dai ghiacciai durante il Pleistocene. A quel tempo il ghiacciaio occupava anche tutta la valle del Sarca (il fiume immissario del lago).
Questo fu il tempo in cui sedimentarono e si formarono molte delle rocce ricche di fossili che abbiamo fotografato al microscopio.
Durante la formazione delle Alpi le rocce sono state ripiegate e fratturate e si sono sviluppate pieghe e faglie determinanti per la formazione del bacino lacustre.
L’attività erosiva da parte di antichi fiumi ha contribuito a scavare la conca del lago.
Come un nastro trasportatore, il ghiacciaio raccoglieva detriti da tutte le rocce circostanti e li portava a valle, per lasciarli sulla pianura immediatamente davanti al ghiaccio.
A chi coltiva queste colline basta muovere un po’ il suolo per riportare a giorno ciottoli portati dal ghiacciaio, e provenienti da una parte molto ampia della catena alpina che sta a nord del lago.
Qui abbiamo raccolto i ciottoli che abbiamo fotografato.